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Come si è evoluta la birra IPA

Probabilmente non c’è mai stata, in nessun altro periodo storico, così tanta varietà di scelta sulla birra artigianale. L’innovazione è continua, così come la creatività dei birrai che sembra non avere fine. Questi elementi, uniti alla ricerca su ingredienti e metodi di produzione, ha fatto in modo che la birra IPA, abbia avuto una vera e propria evoluzione. Oggi percorreremo insieme la sua storia.

Le origini

Prima c’erano le Indian Pale Ale, nelle sole accezioni inglesi, americane e nord europee. Oggi però, quando si parla di birre IPA si fa riferimento, nella gran parte dei casi, allo stile americano riconoscibile soprattutto per il colore ambrato, per la carica alcolica, ma soprattutto per l’aroma del luppolo. I sentori sono erbacei, speziati e resinosi, che richiamano molto la terra. Ci sono però anche note agrumate e di frutti tropicali.

L’origine di questa birra, che oggi tutti noi amiamo, affonda però le radici in Inghilterra quando c’era l’esigenza di trasportare le birre nelle colonie indiane, durante la seconda metà del diciottesimo secolo, e per evitare che non si conservassero, venne creata questa particolare ricetta particolarmente luppolata.

Il luppolo infatti, grazie alle sue proprietà antisettiche, avrebbe permesso alla birra di conservarsi, nonostante il lungo viaggio per mare. Tra queste birre stivate nelle navi inglesi, c’era anche quella prodotta dalla Old Bow Brewery di George Hodgson che negli anni divenne una delle preferite tra gli abitanti delle colonie inglesi in India. Si trattava di una birra chiara, amara e alcolica. Inoltre, questa birra aveva una caratteristica davvero interessante: costava poco!

Durante la traversata verso l’India, questa birra a causa dei cambi di temperatura e del continuo movimento del mare, accelerò il processo di maturazione. Coloni e soldati britannici, inebriati per gli aromi e la freschezza di questa Stock Pale Ale, la preferirono a tutte le altre e da qui nacque il mito della birra IPA.

Era la birra più bevuta, e non soltanto per ufficiali, soldati e coloni del Raj Britannico. La sua fama infatti era tale anche in Gran Bretagna.

Gli Stati Uniti

La parte finale di questa evoluzione si svolge negli Stati Uniti. Infatti, con il termine IPA oggi si fa riferimento soprattutto ad una Ale americana.
Negli ultimi vent’anni, lo stile birraio IPA si è diffuso sempre più, conquistando cuori e palati. Anche quelli più difficili.

Infatti, tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, la IPA conobbe un periodo di crisi, dettata soprattutto dalle tasse e dall’evoluzione dei metodi di conservazione. C’era la refrigerazione industriale, ed esportare qualunque tipo di birra non era più un problema. Ma negli anni Settanta e Ottanta, grazie al movimento birraio yankee e al lavoro di alcuni mastri birrai, lo stile IPA rivide nuovamente la sua età dell’oro. Reinventate e rinnovate, ma sempre partendo dall’originale ricetta inglese.

La birra simbolo che ispirò la rinascita delle IPA in America, porta il nome di Celebration Ale di Sierra Nevada, realizzata nel 1981.

Le IPA oggi

Un ruolo molto importante, in questa evoluzione, è giocato dal luppolo. È infatti uno degli elementi più significativi, quando si desidera ottenere una birra amara. Questo rimane un tratto caratterizzante, anche se esistono diverse versioni delle IPA. Quelle inglesi ad esempio hanno un colore più ramato e qualche tostatura in più. Mentre le American IPA sono dorate e ambrate e si caratterizzano per note di miele. Sempre per quanto riguarda i luppoli, quelli inglesi sono più terrosi ed erbacei, mentre quelli americani esaltano l’agrumato e il tropicale.

E voi, cosa ne pensate della birra IPA?

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