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Quali sono le migliori pentole antiaderenti?

Grazie all’Adoc, abbiamo la possibilità di scoprire quali sono le migliori padelle, antiaderenti e non, da utilizzare in cucina. Per la produzione del pentolame viene impiegata una grande varietà di materiali, ma è bene sapere che alcuni di essi rischiano di favorire il rilascio di sostanze pericolose, trasmesse negli alimenti, nel caso in cui vengano usati in modo non adeguato.

Chi è in cerca delle migliori pentole antiaderenti, però, non può fare a meno di prendere in considerazione quelle che sono dotate di un rivestimento in Teflon. L’agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti da diversi anni ha richiesto di sospendere la produzione del PFOA, un materiale tossico per il fegato e per la tiroide che veniva rilasciato a temperature superiori ai 200 gradi dalle padelle antiaderenti di un tempo: ciò vuol dire che oggi tutti gli acquisti possono essere reputati sicuri.

L’alluminio

Nell’ambito della ristorazione, il materiale che viene utilizzato più di frequente è l’alluminio, ma è indispensabile sapere che gli alimenti che vengono cucinati nelle pentole in alluminio non devono esservi conservati troppo a lungo, per evitare che esso rilasci dei pericolosi residui di metallo. Gli esperti raccomandano di cospargere con poche gocce di olio le pentole in seguito al primo lavaggio e di non preoccuparsi di rimuovere la patina scura che si viene a creare con il passare del tempo: essa, infatti, non è dannosa, ma è semplicemente il frutto della fisiologica ossidazione a cui è sottoposto l’alluminio, fungendo da preziosa barriera tra gli alimenti e il metallo. Vale la pena di tenere a mente un altro consiglio, che è quello che prevede di non adoperare mai delle spugne abrasive.

L’acciaio inox

Anche l’acciaio inox è presente in maniera consistente nelle pentole che abbiamo in cucina: un materiale che viene apprezzato perché è semplice da pulire e perché vanta una notevole resistenza. Questa lega di ferro, nichel e cromo, tuttavia, ha il difetto di una conducibilità termica modesta, per colpa della quale il calore non si diffonde in maniera ottimale né omogenea: ciò vuol dire che il cibo rischia di attaccarsi sul fondo e di bruciare se non vengono usati dei condimenti grassi adeguati. Oltre al fastidio di sprecare il cibo, non bisogna dimenticare che gli alimenti bruciacchiati sono procancerogeni. In commercio, comunque, sempre più di frequente si trovano le pentole in acciaio inox a triplo strato, in cui la diffusione del calore è agevolata dalla presenza di un disco in alluminio tra due dischi in acciaio.

Ma in cucina si può avere a che fare anche con tegami in vetro, in ferro o in ceramica. Il pyrex, in particolare, è semplice da lavare e non rilascia sostanze di alcun tipo, anche se ovviamente non deve essere utilizzato sulla piastra o sul fornello a gas: in forno, invece, svolge il proprio compito nel migliore dei modi. La ceramica, a sua volta, è resistente e atossica, mentre il ferro è in grado di adattarsi a qualsiasi genere di cottura, comprese le fritture.

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