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Pomodori gialli: alcune cose che non sapevi

I pomodori gialli sono un frutto dall’aspetto invitante e appetitoso. Può sembrare che siano un semplice cibo trendy nato da poco, ma in realtà questa varietà è conosciuta da ben prima del pomodoro rosso! Vediamo insieme altre curiosità sul pomodoro giallo

I pomodori gialli sono più antichi di quelli rossi

Non tutti lo sanno, ma in origine il pomodoro era una semplice pianta ornamentale. Nessuno si azzardava a cogliere i frutti per mangiarli: la credenza diffusa era che fossero tossici. Eppure erano così invitanti, con il loro aspetto a grappolo e quel colore giallo come il sole.

Fino all’Ottocento, l’unica variante conosciuta e coltivata in Europa era proprio il pomodorino datterino giallo. Lo stesso nome del frutto, “pomo d’oro”, deriva dall’unico colore allora disponibile. Ma allora perché quando parliamo di pomodoro pensiamo subito al rosso?

Nel XIX secolo ebbe inizio l’importazione in tutto il Vecchio Continente di alcune varianti di piante di pomodoro molto più resistenti e adatte agli inverni europei. Fra le altre cose, i frutti di queste varianti erano ricchi di licopene, un pigmento rosso dalle proprietà antiossidanti.

I frutti rossi diventarono in pochissimo tempo la varietà più diffusa, soppiantando i poveri pomodori gialli. La coltivazione delle nuove varianti era molto più semplice e abbassò i costi per i consumatori: ecco perché i pomodori rossi costano molto meno di quelli gialli.

I pomodori gialli avevano proprietà afrodisiache, pare

Prima del XIX secolo, le piante di pomodoro giallo popolavano i giardini di nobili e aristocratici. Lo spettacolo dato da questi frutti era qualcosa da guardare ma non toccare, tranne in qualche caso particolare…

Sembra infatti che i pomodori gialli fossero associati a delle proprietà afrodisiache, e che fossero un ingrediente gettonato per gli elisir d’amore. Curiosamente, la loro parabola ricalca quella di altre piante considerate velenose: forse c’entra il gusto del rischio, o la provenienza da regioni del mondo allora sconosciute e misteriose.

Fatto sta che l’idea per cui i pomodori gialli fossero in grado di ammaliare gli innamorati fu talmente diffusa che per un lungo periodo questi frutti erano chiamati “Pommes d’amour” in Francia, i Pomi dell’Amore.

Non sapremo mai se le proprietà afrodisiache di questi frutti erano una leggenda o se avevano un fondo di verità, perché…

Le varianti di pomodoro giallo che conosciamo oggi non hanno niente in comune con quelle di secoli fa

Si tratta di una caratteristica molto comune nel mondo della botanica: uno dei metodi più consolidati per rendere più resistente e produttiva una varietà di pianta è quello di ibridarla con altre tipologie.

Questa serie di incroci ha permesso la sopravvivenza del pomodoro giallo fino ai giorni nostri, ma lo ha anche privato di molte caratteristiche del cultivar di allora. Non tutto il male vien per nuocere, però.

I pomodori appartengono infatti all’enorme famiglia delle Solanacee, che ricomprende sia alimenti che popolano la nostra tavola quasi ogni giorno (patate, melanzane e peperoni) sia piante estremamente tossiche come la mandragora. Perfino il tabacco appartiene a questa famiglia.

Le Solanacee sono note anche perché contengono quantità variabili di una sostanza tossica, la solanina. In alcuni casi, è molto facile evitare il contatto con questa tossina: le patate germogliate ne sono ricchissime, ad esempio, ma basta rimuovere la buccia per risolvere il problema.

Nel caso dei pomodori gialli, la situazione è più complessa. Meno maturi sono i frutti, più alto è il quantitativo di solanina. Un eccesso di questa sostanza nell’organismo rischia di causare effetti collaterali come mal di testa, vertigini, nausea e diarrea.

Ebbene, pare che le varianti diffuse nell’Europa del XVI secolo fossero incredibilmente ricche di solanina, e che soltanto gli incroci con cultivar più sicuri nel corso degli anni abbiano diminuito il rischio legato a questi frutti, fino a renderli pressoché innocui.

Il Piennolo non è una zona, ma una tradizione

Il Pomodorino Giallo del Piennolo è forse la versione più famosa di questo frutto. Oggi è un pilastro di ristoranti e pizzerie gourmet, e ha una storia molto antica e particolare.

Pare che questa varietà di pomodoro giallo sia giunta ai giorni nostri grazie al lavoro dei monaci camaldolesi di Nola, del quale esistono testimonianze risalenti al 1500. Le piante producevano dei piccoli frutti gialli in grappolo, che venivano colti e messi a maturare appesi sui balconi.

Questa tradizione di appendere i pomodorini gialli sui balconi si diffuse poi all’infuori del monastero, e le strade di Nola erano adornate da questi allegri festoni naturali. Si narra che una persona di passaggio confuse i pomodori appesi per pendoli, in dialetto “Piennoli”. Ecco spiegata l’origine del nome di questa strepitosa varietà.

Gazpacho di pomodori gialli

Concludiamo con una bella ricetta ad opera di Vivipuro.it. I pomodori gialli sono molto più dolci rispetto ad altre varietà, e sono perfetti per essere consumati da crudi. Ecco perché questo gazpacho sarà un successo garantito!

Ingredienti per 2 persone:

  • Pomodorini gialli: 200 g;
  • Mezzo cetriolo;
  • Pane raffermo: 60 g;
  • 1 peperone giallo;
  • 1 cipolla rossa;
  • Aceto: 2 cucchiai;
  • Olio, sale, pepe q.b.

Ammorbidite il pane con l’aceto. I pomodori e il peperone a dadini, avendo cura di rimuovere i semi. Frullate tutti gli ingredienti in un mixer, aggiungendo qualche cubetto di ghiaccio a metà procedimento. Una volta ottenuta una crema omogenea, il gazpacho è pronto!

Servitelo con una foglia di basilico, un po’ di pepe e due o tre anacardi. Non ve ne pentirete.

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